Le origini della chitarra

La chitarra ha origini molto antiche ma non è ancora chiaro come si sia evoluta nella forma che conosciamo oggi.

L’ipotesi della nascita della chitarra in Egitto

Qualcosa che risulta essere simile alla chitarra è stato ritrovato in una tomba dell’Antico Egitto, risalente al 1500 a.C. circa (più o meno 3500 anni fa): questo strumento, secondo alcuni studi, apparteneva a Har-Mose che faceva parte della corte di Sen-Mut, consigliere della regina egiziana Hatshepsut. Nella tomba è stata ritrovata un’incisione che definisce Har-Mose un ‘cantante’: anche per questo motivo si ritiene che lo strumento ritrovato fosse l’antenato di una chitarra o, comunque, di uno strumento musicale.

Questa sorta di strumento musicale, oggi conservato al Museo Archeologico del Cairo, era composto da tre corde, si suonava con un plettro ed era dotato anche di una cassa di risonanza realizzata in legno di cedro e di una tavola armonica in pelle grezza.

La prima ‘chitarra’ della storia


Per parlare di una vero e proprio ‘antenato’ della chitarra, si deve arrivare al Medioevo: in questo periodo si usavano degli strumenti che traevano origine dai primi liuti arabi, dotati solo di 4 corde di fili di seta.

Il termine ‘chitarra’ (o meglio, la parola araba Qîtâra) deriverebbe infatti dalla parola “Chahar”, che significa “quattro”, e “Tar”, ossia le “corde”.
Come queste prime chitarre medievali, anche il liuto ha solo 4 corde.

Inoltre, è interessante sapere che dal greco kithára (ossia la cetra, strumento musicale suonato nell’antichità classica e appartenente alla famiglia dei cordofoni) e poi dal latino cithara, derivano i termini guiterne (quinterna), Gittern, citola e chitarra.


Proprio nel periodo medievale si ebbe una prima evoluzione della chitarra, poichè si passò alla cosiddetta ‘quinterna’ (dalla parola latina “quinque”, che significa cinque e dalla parola persiana “tar”, che significa corda), ossia all’antenata della chitarra moderna, con 5 corde.


La chitarra moderna


La chitarra moderna ha origine dalla chitarra barocca che, a sua volta, deriva dalla “quinterna” medievale, strumento a 5 corde.

La chitarra barocca era in uso in Spagna, Italia e Francia dalla seconda metà del XVI secolo fino alla fine del XVIII secolo.

Ma le innovazioni che hanno portato a quella che oggi definiamo “chitarra moderna” si devono in particolare al liutaio spagnolo Antonio de Torres Jurado (Almería, 13 giugno 1817 – Almería, 19 novembre 1892) che, nella seconda metà dell’Ottocento, ha contribuito in modo decisivo a fissare quelli che sono poi diventati gli “standard” delle chitarre di oggi, fissandone la forma, le dimensioni di massima e la tecnica costruttiva.

Torres e l’evoluzione della chitarra. Immagini tratte da Classic Guitar Construction di Irving Sloane.

De Torres fu il primo ad aumentare la superficie della tavola armonica, disponendo il ponticello nel punto di massima larghezza. Inoltre dispose tre catene trasversali, due sopra e una sotto la buca; nella parte sotto il ponte si trovano sette raggi simmetrici disposti a ventaglio. Sempre lui fissò le misure moderne del manico della chitarra e della tastiera ma anche la forma del ponte.

In questo periodo la chitarra divenne a sei corde, rispetto alle dieci corde (ossia 5 corde doppie chiamate cori) o alle dodici corde (6 corde doppie) presenti sulla chitarra barocca: per compensare la diminuzione della sonorità dovuta al minor numero di corde, si ampliò la cassa e venne introdotta un’apertura completa della buca in mezzo alla tavola armonica.
La chitarra quindi, con sole sei corde, divenne più facile da suonare e, nello stesso tempo, risultò avere una struttura più robusta.

I liutai di Napoli e la chitarra a sei corde

Le chitarre a sei corde furono prodotte per la prima volta a Napoli da alcuni liutai verso la fine del XVIII secolo e si diffusero ben presto in Spagna, in Francia e poi in tutta Europa.

Di dimensioni piuttosto ridotte, erano realizzate in legno d’acero o legni da frutto.

Grandi cambiamenti alla struttura della chitarra impostata da De Torres furono apportati nel 1920 dal liutaio tedesco Christian Frederik Martin, che costruì chitarre con corde in acciaio per le forti richieste da parte dei musicisti country: l’aumento di tensione, dovuto proprio alle corde in acciaio, comportò alcune modifiche alla struttura della cassa e l’adattamento della speciale incatenatura della tavola ad “X”, già sviluppata a metà dell’Ottocento.

Questa incatenatura è ancora oggi utilizzata nella maggior parte delle chitarre e negli strumenti folk.